21/3/2023

22 marzo 2023 § Lascia un commento

Toglimi il dubbio

In dodici minuti di reale

Dove il cadere conceda il lusso di ricaderci

Sospenda un momento

Lo sgomento del nuovo

In una carezza di sapore antico

Leggera quanto basti

A illudersi del volo

Come si fa coi denti di Leone

Un soffio potente

Da fecondare la terra di giallo

Seme e germoglio

Che quando tocca il fondo

Esploda di vita

Stupendo

Nel ciclo dimentico

Di ciò che è sempre stato

E bruciare di nuovo

Nell’estasi di un’estate di sabbia

Mammelle

3 gennaio 2023 § Lascia un commento

Mi manca il sorriso della notte
L’odore bagnato del ballo
Mi manca la luce spenta
Il silenzio che urla la pelle
Mi manca il vedere le stelle
Quando mi agiti il petto
Nel dolore profumo
Del mio letto vuoto
Un letto singolo
da troppo tempo
La bocca asciutta
Le mani fredde
Che stringono i pugni
Anziché mammelle

Avanti

29 dicembre 2022 § Lascia un commento

Ricordo nettamente

La lama fredda del nulla

E gli inni alla gioia

I passi danzanti

le mete mancate apposta

per mete nuove

i sogni e le regole da infrangere

I cassetti vuoti

e le scatole piene

d un i ogni trasloco

Ogni libro divorato

Ogni pagina bruciata

Ogni foto strappata

Ogni parola non scritta

Ogni frase appuntata

Ogni bacio rubato

Ogni sospiro trattenuto

Ogni sì urlato

Ogni no taciuto

Saprei disegnare la mappa

di ogni azione ed ogni ricordo

Ma non vedo ancora un bivio

Bisogna andare avanti, così mi dicono

Io che guardo indietro

Conosco bene la mia strada

Manca solo la forza per il primo passo

da completare per capire dove sia

avanti

Ad aspettare la notte

18 dicembre 2022 § Lascia un commento

Ad aspettare la notte
ci ritrovo il silenzio non detto
Il pianto asciutto e soffocato
i ricordi di un domani mai avverato
L’attesa di te nel vicolo cieco
Guardato e sfidato
dalla parte del muro
Il caldo del pavimento
La voce dei pensieri
Il peso del letto
Il sonno disfatto

Ad aspettare la notte ci ritrovo la voce
che non sa cosa dire
I concerti saltati
Con un balzo nel buio
La fredda cucina
Dei pasti mancati.
La mano che incontro
Di certo è la mia
L’humami condito
Della lingua impastata
Il perlage vaporoso
Delle lacrime spente
L’amaro del cuore
Un po’ tossicchiato
Il riso ingiallito
Tra i denti mendaci

Ad aspettare la notte ci ritrovo il silenzio
ma è spento
e mi tace
Nascosto dal velo
dell’assenza svelata

Nuovo

6 novembre 2022 § Lascia un commento

Io sono un uomo nuovo
nasco ora da un buio silente
un utero assente da donne e profumo
sulle spalle mi porto tutta l’esperienza
del me antenato

il ricordo di un corpo distante
e di pezzi caduti per strada

tagliato il cordone
nasco di nuovo
io, nuovo

mi ritrovo artista
e guaritore
non più ragioniere o imprenditore

abbandono le imprese per nuove avventure
al di la da venire

Son nato e son vivo
e mi rassomiglio

ho letto che l’arte
somiglia un po’ a Dio
che cresce di cose di là dal vedere
e crea quello che prima non c’era

Io prima non c’ero
e ora nasco di nuovo
addicreiat’
dicono a Napoli
e del Cristo velato
non rimane che l’ombra

Ri-creazione
e torno a studiare
col gusto del nuovo
di chi non sa niente

Imparo scordando
le nenie prefiche

Picasso mi disse:
Tutti i bambini nascono artisti
difficile è restarlo da grandi

Ho messo una vita a insegnarmi d’adulto
e ora che nasco
disimparo bambino

Invento le storie da un fogliio di carta
una scatola quadra
da metterci il mare

il cuore mi batte
sono nato, l’ho detto
in barba alle colpe
che non ho mai avuto
distinguo la fede
dalla religione

il suono è silenzio,
altrimenti è rumore

il cuore si apre
a ogni onda a venire
e i sogni non smettono
all’aprirsi degli occhi

galleggio,
ritrovo con l’acqua
l’abbraccio di pelle

Mi amo
son nato
e io sono vivo

Roma di Notte

3 marzo 2021 § Lascia un commento

Roma di notte

di notte Roma

ha un silenzio che puzza

Bagna le strade come brina febbrile

Chiude lo sguardo tra serrande abbassate

E mi tace intorno il ricordo

Il ricordo sconnesso di un tempo diverso

dettato soltanto dall’andare e il venire

di voglia febbrile

di vita

La vita che qualcuno ricorda

che qualcuno ora invoca

ma intanto stanotte

di notte Roma

ha un fiato che puzza stantio

di tintura di odio

e rabbia compressa

Compreso il rimorso

che non ho cercato

e mi sale n’dè vene

nu veleno c’hè voce

A chi mi toglie sta croce

oro e perle darò

E a che vale il valore

di quello che ho dato

un ristoro elargito

per lasciarmi a tacere

E ora parlo, m’inganno

di irrompere nuovo

nel silenzio che puzza

di una Roma che tace

E UUURLO

Perchè non ho pace

e le strade deserte

e lo sguardo interrotto da serrande abbassate

più nessuno a ballare

nel tetro teatro

dei numeri al lotto

1 18 360540

E il mio amico si uccide

un silenzio che puzza

E’ n’anno ce pienz’ che n’anno che

st’uocchie nun ponne chiù pace truvà

Münchausen

20 ottobre 2020 § Lascia un commento

Non rabbuiarmi ancora di tristi premure

non prenderti cura di me

mio caro paterno Münchausen

O non ti bastano più i tuoi voli

su palle di cannone?

La tua follia che ti fa grande?

Smetti di ergerti a salvezza

e perditi tra noi altri.

Datti malato, ammettilo

e smetti così di pretendere di curarmi.

Punto e a capo

13 luglio 2020 § Lascia un commento

Domani farò ancora in tempo ad amarti
Ma era oggi che avevo quella A maiuscola nell’amore.
Che ai punti e a capo bisogna darsi appuntamento.
O esserci per puro miracolo.
Per puro miracolo che oggi,
dopo un punto e a capo
chi gira il foglio
Io ci sono
Con la mia A maiuscola
Come un fiore di campo
Che presto appassisce

Io non ho paura

7 luglio 2020 § Lascia un commento

Io non ho paura

Sono cattivo?

Io non ho paura

Di morire e se muoio

Io non ho paura

Se muori

Perché sarebbe l’unica vera

Ineluttabile

Prova provata

Che per almeno un giorno

Siamo stati vivi

Bisogna vivere per morire

E morire è il prezzo ineluttabile

Della vita

Come la sabbia nel letto

Dopo aver goduto come maiali

Sulla spiaggia al tramonto

Come i calli ai piedi per aver fatto

Il più bel cammino che abbia mai fatto

Per arrivare alla cascata

Che ha ricordato al tuo sorriso

Lo stupore bambino

Che non ti ricordavi più

R-esistere

21 aprile 2020 § Lascia un commento

Resiliere
Che verbo è?
Io resilio
tu resieli
Resili?
Non si coniuga a un umano
questo verbo

Resilienza
Capacità di un materiale
di assorbire un urto senza rompersi.
Per estensione in psicologia,
la capacità di un individuo
di affrontare e superare
un evento traumatico
o un periodo di difficoltà.

Si sono riempite la bocca per anni
di questa parola
dottrine inventate per non sparire
O per non dire

Io non sono resiliente
Io a ogni trauma
mi rompo, mi incrino
ho 27 cicatrici
e due ferite ancora aperte
mi manca la milza
la cistifellea
tre linfonodi
mezza palla
e cinque denti

Resilienza è della gomma
io sono fatto di cristallo
essere fragile e prezioso
e mi proteggo

Ogni colpo mi ferisce
Se cado mi rompo

Dottori caduti sul campo
I caduti sul lavoro
I caduti sotto le bombe
non sono mica rimbalzati sa?
A pezzi i loro corpi e le loro vite

Tutt’al più si può tentare
di accusare il colpo
e ogni j’accuse
ci sia dolore
che non siamo pupazzi
Tutt’al più si può resistere amico mio
Resistiamo
Qui non è tempo di resilienza
Questo è il tempo della resistenza

I sepolcri

9 aprile 2020 § Lascia un commento

Ho visto Cristo morire per strada senza croci ne via
pur tuttavia
ho visto Cristo in un TSO
Cristo in un RSA
Cristo morire in un ‘tseh
ho visto Cristo morire e non risorgere
ho visto Cristo perdere
senza nessun sacrificio
Ho visto Cristo morire
Senza etichette né INRI né COVID
Ho visto Cristo morire senza traccia
Né vangelo in streaming
Ho visto Cristo morire in Africa,
a Londra, a Roma e in India,
Killed in the USA
Ho visto Cristo morire, oggi.
Un altro Cristo morire, ieri.
Un altro lo vedrò domani.
Senza nessun padre a cui chiedere grazia
Nessun calice amaro
Solo la morte di un povero Cristo
Senza salvezza
Senza ressurrezione
Quindi, ora, tu
sì, proprio tu,
Alzati e cammina!
E non lamentarti
di non essere morto.

Alzati

e cammina.

A chi non ce la fa

5 aprile 2020 § Lascia un commento

Dove sei quando scompari

E cosa pensano i tuoi occhi quando non vedo?

Cosa c’è lì sul fondo?

Polvere o cielo?

E quando sei lì finalmente

Ti senti?

Riesci a gridare tanto forte

Che anche tu possa udirti?

Ti senti?

E cosa si sente a essere presenti?

E assenti?

Mi manchi amicizia cara,

Anima bella.

Mi manchi!

Spero lo senta.

Respiro

30 marzo 2020 § Lascia un commento

Respira il silenzio qui dentro più forte di me
Respira il frigo, lo spiffero dall’abbaino
La termite a cena nella trave
E il cuscino quando mi accoglie

Respira il radiatore e il boiler
Respira la lampadina se la risveglio

Ieri ho sentito i miei capelli crescere
E il mio cuore urlare
Il mio intestino cantare a balena
Il canto di morte della digestione

Respira il silenzio
E il ferro che si scalda nel sole
L’acqua nei tubi, la corrente nei cavi
Il microfono spento respira,
più piano ma sento il respiro che ha dentro

Respira la lampada accesa che sembra che russi
E mi gabbi nel gioco di far finta sia giorno
Respira il libro e quell’odore di paglia e di muffa
che gli esce dal fiato
La pianta che cresce respira di foglie
E il vino lasciato lì aperto a respirare

Respira tutto qui dentro
E guarda tutto qui dentro
Mentre a me pare di soffocare

Promessa

15 marzo 2020 § Lascia un commento

Oggi fatico un poco
Amore mio
Fatico un poco
A dormire come a svegliarmi
Sospeso sul limbo lenzuolo
Su un limbo di bianco
Sudato sudario
Di un corpo che ascolta
La testa ronzante cambiargli il respiro
Ma la base non cambia
Si tende, si arriccia
Si arrampica a ragno
Su vetri indipinti
Di un fuori che è dentro

Se placa si sogna
Non calma il respiro
Il respiro sospiro
Il respiro stantuffo di cuorecervello
Mentre intorno il silenzio
E tu urli da dentro
Dal tuo nascondiglio
Di bianco coniglio
Di meraviglie paese
Paese abitato e fatto di due
Presto che è tardi
E son solo le sei
Senza poter ancora cantare,
Alzare la musica
Alzarsi a ballare
Che l’ultimo lento
Rimbomba contento
La pelle sul corpo
Invece di un bianco lenzuolo arricciato
Con angoli mal fermi
Sotto i piedi mai fermi
Che trovavano presto il fresco dei tuoi
Soltanto e già ieri
Già ieri che sembra domani
Promessa incompiuta di vita
Sospesa su un limbo di bianco
Un limbo lenzuolo
E un vetro indipinto
Di un fuori che è dentro

Ti aspetto promessa
Ti aspetto foss’anche per mai
Ti aspetto speranza
Che non muore mai

Comune Unione

8 marzo 2020 § Lascia un commento

Non c’è possesso
nell’aversi
Se il gesto è il dono
Ecco amore mio, mi dono a te.

Non c’è confine
dove si è accolti
Questa casa comune
che accoglie i nostri corpi
Questa vita comune
che accoglie le nostre strade
Questi miei occhi
che accolgono i tuoi
Queste mie braccia tue
Queste tue cosce mie
Il nostro grembo
I nostri fianchi
Il nostro essere
Vivi

Non c’è incomprensione
dove c’è ascolto
Non c’è rumore
dove è ammesso tacere
Non c’è vergogna
dove il dire sia vero
Non c’è timore
dove si è nudi

Non c’è dubbio nella direzione
Quando ci si va per mano
Magari senza destinazione certa
Ma con certo destino
Comune
Comune unione
Senza sacrificio
Senza eucarestia

Cose che aumentano il battito

27 gennaio 2020 § Lascia un commento

Le tue tette

I tuoi occhi

I tuoi sorrisi tristi

I tuoi pianti ridendo

L’odore d’acqua fresca

I capelli che lasci in giro

Il calore dopo

I colori dopo

Il retro delle tue ginocchia

Le fossette sopra il culo

I tuoi discorsi sgangherati

La tua schiena impennata

Il pianto dei tuoi orgasmi

Il ricodificare del linguaggio

La punta della tua lingua

I tuoi piedi storti

La sorpresa

Lo sguardo in alto

I tuoi ricordi

Le tue idee

Il tuo guidare

Il lasciarti portare

La notte

Il letto

E la tua assenza

Ginko

19 gennaio 2020 § Lascia un commento

Se io smettessi

Di colpo

Ora

Se io smettessi di essere

quello che non vuoi

Ma da cui non ti stacchi

Sei io cominciassi

Di colpo

Ora

Ad essere il tuo amante perfetto

Come non sono

Ma che tu avresti paura

ad accettare

Se io fingessi

Ora

Di colpo

Che tutto va bene

Che tutto è già a posto

Saltando come Alice

oltre lo specchio

A pagina 23

E tu ricominciassi ogni volta

Dalla 22

Flip book impazzito

Con un foglio solo

Se io tacessi ora

Di colpo

Ogni cosa che è mia

Ma tu non vuoi sentire

E riempissi di shhh

Ogni risposta

Se io scrivessi ora

Di colpo

Tutto quello che non vuoi

Ma che ti piacerebbe

Leggere di me

E piangeresti

E rideresti

E mi ameresti

Ma solo lontano

Schiacciato

A 2 dimensioni

Fra pagina 22 e pagina 23

Come la foglia di ginko

Schiacciata

Nel tuo libro sul comodino

Buone maniere

17 gennaio 2020 § Lascia un commento

Non sono discorsi da farsi

Di prima mattina

Nel letto disfatto

E la testa che gira

Di notte passata

A rigirarsi

Nel letto disfatto

E la testa che gira

Non sono discorsi da farsi

Con le caccole agli occhi

E il fiato di topo

E li respiro un po’ basso

Che muove un po’ troppo

Sto cazzo di petto paralizzato

Che se sospiri fa male di più

E resta nel letto che fuori c’è brina

E non sai dove andare

Rimani in silenzio

Guardando nel vuoto

Senza parole

Senza discorsi

Che non sono discorsi da farsi

Di prima mattina

Nel letto disfatto

La testa che gira

Non sono discorsi da farsi

Da solo

Tutto ciò che c’è

9 gennaio 2020 § Lascia un commento

Non è il silenzio a spaventarmi

Ma il clangore sulla mia voce vuota

Non è il buio a spaventarmi

Ma il bagliore solare divorante la mia piccola ombra

Non è la puzza a spaventarmi

Ma l’odore assente di eucalipti arsi

Non è il domani a spaventarmi

Ma l’evidenza di oggi

Non è l’assenza a spaventarmi

Ma mi atterrisce tutto ciò che c’è

Ginocchio che non mente

7 gennaio 2020 § Lascia un commento

Mi manchi tu che mi impugni le dita

Che mi allarghi il respiro e le gambe io

E andare domani, e restare e restare

Respirare mi manchi

Fare mi manchi

Dire mi manchi

Mentre parli e mi manchi

Mentre resto ad aspettarti

Mentre ti corro in contro mi manchi

Mi manchi quando cado

Quando vinco mi manchi

Quando io

Mi manchi quando io

Mi manchi quanto io

A me manca quel mezzo me

Come il mio ginocchio

Che io son nato zoppo

Mi manchi

Minatore

29 novembre 2019 § Lascia un commento

Io sono un minatore

nero di pece

nero di fumo e di pece

nero di notte e di pece

e trovo diamanti

non fatti per me

diamanti che brillano altrove

mentre io di notte, di fumo e di pece

cerco diamanti

Una pioggia lenta e costante

19 novembre 2019 § Lascia un commento

Una pioggia lenta e costante

Che non lava

Ammuffa, infanga, affoga

Nasconde, sommerge, prova

Stanca, perpetua, spegne

Sospira, tuona, offende

Duole, canta, piange

Una pioggia che non disseta né rende

Crolla, cade, arrende

Una pioggia che basta

Basta!

Ieri notte ti avrei portata

17 novembre 2019 § Lascia un commento

Ieri notte ti avrei portata a fare l’amore

con quello scirocco bagnato, perfetto

A casa col rumore del vento e la pioggia che batte sul tetto

e i lampi dall’abbaino sul letto

 

Accolti dal salice sul viale,

un invito a dolci giochi di intrecci e sferzate

Un racconto di braccia e di dita in marea

Mentre tutto si ferma a guardare

 

E le gocce grondanti sulla pelle arresa

Poi ancora più assetata, poi arsa

Finché non si può più

Fin quanta ce n’è

Perdendoti nel fondo profondo del tuo infinito finire

E come gatti sfiniti di gioco

Raggomitolarsi ansanti e stretti

ad ascoltarsi il fiato

e il rumore che fa il sangue che brucia

in punta di piedi

c’è che

26 agosto 2019 § Lascia un commento

C’è che basta

c’è che voglio

c’è che è ora

e voglio

e basta

c’è che adesso

tocca a me

c’è che adesso piglio

c’è che adesso dormo

e mangio

e rido e ballo

c’è che adesso

c’è che adesso mi manchi

e non ballo

non rido

non mangio

non dormo

non mi tocca niente

e non mi basta mai

e voglio che mi sanguinano i ginocchi

e che ora è?

No, non basta

 

mi presento

17 agosto 2019 § Lascia un commento

Scrivere, c’è bisogno di scrivere in una notte come questa, c’è da riprendere il diario e ricominciare. Oggi si ricomincia. No, non si ricomincia niente. Oggi si chiude un capitolo e se ne comincia un altro. Prima e dopo la cura. C’ho messo 6 anni, credo. Quasi 8 invece, mezza vita. “Il corsivo mi sta sulle scatole…” appare sul mio blog l’8 gennaio 2012. Ho controllato, internet non dimentica. Il giorno del compleanno di mia madre, ma non c’entra niente. Ero a Berlino probabilmente, ma non c’entra niente. Certe cose, certi cambiamenti non hanno uno sviluppo spaziale o temporale. Non sono regolati da processi di causa effetto. Sono maree che trasformano le coste, ridisegnano i confini di intere nazioni. Buongiorno Daniele, bentrovato Daniele, mi piaci Daniele, sei quello che sono. Finalmente. And I feel fine. il mondo è finito e l’universo continua, con me dentro, presente, completo. Non mi manca niente, sono solo, ma non mi manca niente. Dio quanto vorrei un amore da amare, una vita da vivere, un’avventura in cui avvenurarsi. Non ci sono, ma io si, completo. Non mi manca niente. Sono triste, ma non mi manca niente, non aspetto che qualcosa mi arrivi da altrove, non aspetto. Sono vivo e vivo, so amare e amo, e mi avventuro ad ogni passo nuovo con uno zaino leggero leggero dove dentro però c’è tutto. Altro che Etabeta e le sue mutande. Se guardo nelle mie mutande ci trovo Daniele, sotto la mia maglia c’è Daniele, nelle mie scarpe ancora Daniele, Daniele sotto le mie unghie; tra i miei capelli, nonostante pochi, c’è tutto Daniele. E dentro, più dentro è uguale, il mio sangue è rosso Daniele, il mio fegato gonfio di Daniele.
I miei pensieri sono i pensieri di Daniele. E quando non penso niente, quel niente è comunque ripieno di Daniele. Ho fallito? Cosa? ho -766,58 € sul mio conto? Eh, se l’è spesi Daniele anzi se li è guadagnati. Tra 8 giorni il conto sarà di nuovo a zero e non per questo varrò di più, anche quando sarà bello gonfio non varrò di più. Daniele non varrà di più di quel che è già, crescerà e invecchierà ancora, giorno per giorno ma senza perdere un grammo del suo valore, senza guadagnare un grammo del suo valore. Una monade nomade.
Ho trasformato ogni mio desiderio in realtà. E la realtà è il mio desiderio. Ogni giorno, tutti i giorni, senza saltarne uno.
Vivi giorno per giorno è una cazzata.
Vivi tutta la vita, ecco, così voglio vivere, che a forza di vivere giorno per giorno sono 8 anni che siamo al 2012.
Buonasera signore e signori, mi presento : sono Daniele

Prego accomodatevi, questa è la mia vita. Siete i benvenuti.

Di grazia

3 agosto 2019 § Lascia un commento

La sottile linea gialla

Tracciata tra i nostri corpi distaccati

Non trattiene più nulla del rosso

Che ci volle combacianti

E vista da qui non ha neanche un andare aggraziato

Non c’è nessuna grazia nell’andarsene

Quando non c’è più altrove da andare

Disegno da compiere

Con quali colori

La guerra di io

29 luglio 2019 § Lascia un commento

Io sono in guerra da 12 anni con io

io sono il mio nemico

e oggi si giocherà l’ultima battaglia

non c’è spazio per entrambi su questo pianeta

io sono stato il primo colonizzatore ma non sapevo che io stavo colonizzando in contemporanea il lato oscuro

io non l’ho mai incontrato fino a dodici anni fa

e da allora la guerra non è più finita

io ho bisogno dello spazio per espandere il mio io in ogni luogo io sia

mentre io cerco di definire quanto vasto il mio io sia

io non ho nemici, l’unico mio nemico è io

io non ho amici o alleati, checché io pensi io non gioco ai risiko politici

fatti di tiri di dadi e probablità

io sono io indipendentemente dal resto

io ho bisogno della mia terra per il mio cibo

ho bisogno della mia aria per i miei polmoni

io non ho bisogno di condividere

io non ho bisogno di io

 

La guerra, chiaramente fui io a dichiararla, mentre io stentavo a fare il primo passo, codardo che sono, sempre attaccato al mio comodo recinto, al mio posto al sole

io, invece, che la notte mi devasta, che il buio su di me è marchio e segno sulla pelle, io voglio tutto, voglio la luce anche io

 

Oggi è il giorno per la battaglia, l’ho scelto io e io ero d’accordo. Basta guerra. Una sola singola battaglia, un solo vincitore.

 

Stamattina io sono puntuale sul posto e io sono già lì

io guardo fisso il mio avversario

mentre io scruto le possibilità dello spazio

io considero il tempo di attacco, la strategia della sorpresa

mentre io so sempre cosa faccio, mai una mossa sbagliata, mai uno scacco matto possibile

 

intorno il silenzio

io non parlo

io taccio

la tensione sale

io non perdo il controllo

io brucio di rabbia

sono pronto, corro urlando IOOOOOOOOO

parto incontro e grido IOOOOOOOO

 

la battaglia dura un tempo infinito

io comincio a cedere

io sono stanco

io sono rabbioso

io scopro il mio fianco troppo spesso

io sono il più forte

io sono il più saggio

io sono io

Io sono Io

non c’è spazio per entrami

IOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

E’ stato un eccidio, sangue ovunque, ma finalmente la storia è compiuta

Io ho vinto, io sono il padrone, io sono morto

La merda

5 luglio 2019 § 2 commenti

La merda è merda, la merda

Merda, se è merda la merda

La merda merda

La merda di merda

La merda merda

Merda se è merda la merda

La merda è mera merda, la merda

Merda!!!

semplice e leggero

24 Maggio 2019 § Lascia un commento

vorrei un amore semplice e leggero
semplice e leggero
perchè tutto è già deciso
semplice e leggero
perché non c’è nessuna decisione da prendere
semplice e leggero
perché ineluttabile
imprescindibile
incofessabile
semplice e leggero
perché non ci sarebbe niente da dire
semplice e leggero
perché non c’è più niente da fare
semplice e leggero
perché non ti è richiesto nessun giudizio
semplice e leggero
perché nel pieno della lussuria mica ti fai domande
semplice e leggero
perché non importa se lei ti ama
semplice e leggero
perché che ti importa del mondo
semplice e leggero
perché non vedi altro
semplice e leggero perché non senti altro
semplice e leggero
perché non puoi perderti se sei perduto
semplice e leggero
perché non avrai null’altro a pretendere
semplice e leggero
perché altrimenti ti manca l’aria
e non serve uno scenziato a respirare
semplice e leggero
perché non c’è nessun egoismo nel possedere
posseduto dal demone dell’amore
semplice e leggero

De- negativo

25 marzo 2019 § Lascia un commento

Descriverti

De-scriverti

Toglierti ogni mia scrittura

Nuda

Senza poesia

Derappresntarti

Deraccontarti

Destrutturarti

De-siderarti

Togliendoti le stelle

Portarti a terra

Smontarti

A pezzi

Io vorrei farti a pezzi

dodici

23 marzo 2019 § Lascia un commento

Io ti avrei raggiunto

Ovunque tu fossi venuta

Avrei accorciato ogni passo

Che avresti fatto verso di me

Lì, dovunque fosse stato il nostro incontro

Ma tu restavi immobile

Aspettando solo

Che io ti facessi visita

La mia strada consumata

Sull’unico percorso possibile

Non portava più da nessuna parte

E allora ti chiamavo

Dall’altra parte del vetro

A dodici centimetri dal tuo volto sognato

Aspettando dodici lustri

Che tu aprissi la finestra

E dodici secoli ancora

Il tuo affacciarti

Il tuo protenderti verso i miei baci

Dodici infiniti centimetri

Incolmabili

Amemi

12 marzo 2019 § Lascia un commento

Tu a me mi

E quando a me mi

Qualcosa a me mi

E ha il coraggio di violare la grammatica

La drammatica

La prosa

La poesia

Ecco quando qualcosa

A me mi

Non si può dire

E infatti non te lo dico che

A me mi

Perché

A me mi

Non si può dire

Un piccolo tempo

11 marzo 2019 § Lascia un commento

Restami a guardare

un piccolo tempo

E se sarò brutto, se ti spaventerò

Volgi altrove il tuo sguardo

E non mi vedrai

Altrimenti restami ad ascoltare

un piccolo tempo

E se sentirai rumore

Alza la musica

E non parlerò più

Altrimenti restami a sentire

Un piccolo tempo

Pelle su pelle

Un piccolo tempo

E se brucerò

Soffiami via

Come il fastidio di una formica

Altrimenti resta il tempo che vuoi

Restami

per tutto il tempo che vuoi

in punta di lingua

10 marzo 2019 § Lascia un commento

leccami il cuore in punta di lingua

e soffiaci sopra il tuo respiro vitale

rendimi il senso del caldo

che ho dentro

che fuori fa freddo

e spesso fa male

In religioso silenzio

9 marzo 2019 § Lascia un commento

Può essere sincero il silenzio?

Può una verità non detta

Essere ancora verità?

“Parlano più i nostri occhi”

Pensai, mentre smettevo di ascoltare

Io ti credo, credo al tuo silenzio

Come enunciato concreto

Credo che il tuo silenzio

Non sia non dire

Ma sia sincero

nel non dire più nulla

Credo al vuoto del suo suono

Più che a un pieno di non detti taciuti

E lo credo con forza

Perché, credi,

l’ho ascoltato a lungo

Con attenzione,

con religioso silenzio

Il tuo silenzio

A cui io devo e voglio credere

I(n)sola(a)zione

1 marzo 2019 § Lascia un commento

Mi racconti ancora quella storia

In cui non sono io,

Quella storia bella

In cui non posso entrare?

Quella storia che racconta di te

Vista da lontano

Che se mi avvicino poi mi scotto

Che da bambino ero biondo

Pelle chiara e occhi chiari

Mia nonna si vantava spesso

Di avermi salvato

Da un paio di insolazioni

Ma io non le ho mai raccontato

Che lì sotto

Immobile

Con i brividi di sabbia

E il cervello in pappa

Io stavo bene

Eiacula

26 febbraio 2019 § Lascia un commento

Che poi io ti amo tu lo sai

Ma non lo sopporti

E io non sopporto che il mio amore ti sporchi

Il mio amore non è sporco

Puoi accettare la non lordura del mio sperma sul tuo corpo

Come cosa bella mia

Ma il mio amore ti sporca

Io non sono sporco

E il mio amore eiacula

Ceretta al miele

19 gennaio 2019 § Lascia un commento

Ho smesso di guardarti con gli occhi

che la bellezza confonde troppo

e ho cominciato a guardarti con i peli

quelli che si alzano

quelli che restano in guardia

quelli che preparano la rabbia

quelli che sono gli ultimi ad alzarsi dal letto

 

Ho smesso di ascoltarti con le orecchie

ti ascolto dal naso che riconosce il puzzo

e il profumo di miele

come quando nonna faceva

la cicerchiata e bollendo

il miele puzzava

e ti si incollava addosso

per tutte le feste

 

Dovrei ascoltarti e guardarti

mentre ti strappo via

di dosso

con una ceretta al miele

Meraviglia

27 novembre 2018 § Lascia un commento

lei mi passò accanto leggera e involontaria come se fosse possibile portare in giro leggeri e involontari tanta bellezza come se fosse possibile che lei fosse veramente lì come se fosse possibile che potessi ancora guardare solo lei quando si andò a fermare accanto all’uomo dai capelli grigi col paletot grigio e la forfora sui capelli e sul cappotto e lei invece emergeva anche se più bassa lasciandosi inseguire dal mio sguardo incollato flottando su quel mare di teste umide e quei cappotti scuri dal braccio alzato che veniva voglia di tornare subito a casa con lei e spogliarsi via l’umido e i cappotti e il resto e scaldarsi di bellezza in quel martedì grigioforfora mentre i cappotti appesi per il braccio destro sarebbero rimasti a sobbalzare nel loro moto stantio e quotidiano lei mi avrebbe condotto per mano con un passo solo fuori da tutto anzi mi stava conducendo lontano senza fare neanche un passo come fosse possibile che fossi l’unico ad accorgermi di quella bellezza leggera e volontà pura di un disegno non certo umano che gli uomini restavano nel metrò e noi fuori a un passo lontanissimo spogli di cappotti e del freddo ci saremmo abbracciati come fosse l’unica leggerezza possibile di un disegno ancestrale e matematico che qualcuno chiama destino quel destino che era mio ed era lei da quando mi passò accanto e ora continua perché la signora col carrello è scesa e fra me e lei c’è solo il corridoio mentre di là non c’è spazio fra i nostri corpi nudi e abbracciati e io posso respirare la sua bellezza ad occhi chiusi sento il dolce intenso del neroblu dei suoi capelli e il cedro fresco dei nostri sudori abbracciati così combacianti da fare invidia a una maison francese e non serve neanche parlare non importa se abbiamo la stessa lingua perché non so se è la mia lingua o la sua a baciarsi e poi cosa dire quando quella bellezza involontaria riempie di senso ogni qualsiasi cosa ogni poro della mia pelle ogni ganglio ogni connessione neuronale capace di produrre qualsiasi pensiero o emozione era solo pensiero di emozione e della nostra unica lingua bicefala che ora esplorava i corpi rispettivi ben oltre ogni senso di piacere essere mitologico con due teste una lingua quattro mani quattro gambe imbizzarrite intrecciate e convulse e la sua bellezza leggera montante il mio corpo peloso e ferino panica mitologia di amplesso indissolubile come fosse possibile dimenticare il piacere dentro il piacere stesso pilotato alla cieca da quella bellezza distratta che galleggiava ancora e sul vagone era sparito tutto e non c’era il rumore di ferraglia e il borbottio ma solo il suono melodioso del suo silenzio il canto del suo sembiante e il mio sesso che non era più mio dentro di lei ma era parte di lei perfettamente combaciante come di quelle chiavi antiche da infilare in una bellezza che lascia di pietra e mille templari ne ricavarono morte come se fosse un dono il poter provare quella chiave che apra al trapasso come se fosse normale che la porta si aprisse e lei sparisse per sempre alla fermata lepanto

Eppure

18 novembre 2018 § Lascia un commento

Ricordo di te

Tutto quello che non ho avuto

Tutto ciò che ho mancato

Ciò che non è stato

Ricordo di te

Chi non sei mai stata

Le cose che non mi hai detto

Tutto ciò che non hai voluto

Quello che non mi hai dato

Ricordo di te la tua assenza

Il non esserci

I tuoi mai del tutto

Il tuo non chiamarmi amore

Il tuo non cercarmi

Il tuo non chiamarmi affatto

Eppure questo ricordo

Non mi abbandona mai

Come una foto nel portafoglio

Che non ti somiglia

E che probabilmente tu non sei più

Eppure

Detriti

5 novembre 2018 § Lascia un commento

È tutto un sedimentarsi di strati

Un sovrapporsi di detriti

L’anima più trasparente

Ha la storia che pesa di più

E meno spazio per scorrere

È ora di andare a scavare

Drenare il fondo

Crearne paratie

Affinché il mio porto

Ripulito e sicuro

Sia di nuovo pronto

Ad accogliere

E il mio fiume

A farsi bere

E popolare di vita

Edio

26 ottobre 2018 § Lascia un commento

Il mondo è bellissimo

Ed io

È dio

Ed io è dio

À bout de souffle

19 ottobre 2018 § Lascia un commento

Sgorga dalla mia gola egorgè

Il fiotto del dolore

Mia Giuditta

Ma bada ch’io non sono Oloferne

Né assiro invasore

Né caravaggesco quadro

Né gentilesco padre

Racconto d’antico testamento

Io muoio per te

Ma non ti lascio niente

Perché a me niente resta

E tracheostomizzato

Ricomincio a respirare

Dégorgement!

Cameriere, Champagne!

Macedonia per tutti (ed io tra di voi)

2 ottobre 2018 § Lascia un commento

casa mia odora di spezie e caciocavallo

di ritmi africani e tango argentino

c’è riso basmati e spaghetti cinesi fatti a Napoli

casa mia mangia i crudi di pesce senza andare al sushi bar

casa mia canta Tagore e Ghoete

tra un Confortorio di Bach e l’urlo del Walallah

casa mia conosce il Klezmer e Gipsy

conosce il Beat e il Britpop

conosce Isahishi e Ibrahim Ferrer

conosce il canto a ballo e il canto armonico

conosce 

conosce Evora e Yussun Dour

e conosce Chahnourh Varinag Aznavourian

armeno di nascita, francese di morte

e italiano quando, come me

vi guarda perplesso 

e io tra di voi!

e Macedonia per tutti

Cambio stagione

19 settembre 2018 § Lascia un commento

Considero, distratto,

ogni opzione al nuovo

così come si guarda

a una vetrina di saldi

con noia nostalgica

per la stagione passata

con ancora la pelle

desiderosa di sole

e d’abbracci d’acqua.

Ti ricordi invece il brivido

di un bagno in febbraio?

Quella sì che era

una bella stagione.

Ne porto ancora il segno

dentro le ossa

come reumi brontolanti

il cambio del clima.

Comincia a cambire aria,

presto dovrò chiudere

controvoglia

la finestra aperta

con cui ho dormito

sperandoti vampira

nei miei sogni

d’estate.

Comincia a far freddo.

Fa freddo.

Freddo.

Andiam

16 settembre 2018 § Lascia un commento

Smettila!

È così che ti ho detto

Novantasei volte

Smettila!

E tu testardo conitinui

A nuotare nel tuo destino

Fesso

Tagliato nel mezzo

Come spada di Adamo

Che il peccato non volle

E se ne incaricò

Fesso

Nel mezzo

Della storia

Inventantata

Dal libro più venduto del mondo

Capolavoro

Capo! Lavoro

Sì continuo

A lavorare

Andiam andiam

Come un gessetto di traverso

11 settembre 2018 § Lascia un commento

è che sei la canzone che cerco apposta per piangere

è che sei la strada che percorro a piedi da solo

per tornare a casa il più tardi possibile

per non ritrovarmi da solo

è che sei il silenzio dopo la festa

nel casino che resta dopo la festa

è che sei il libro mai messo a posto

che prima o poi dovrò finirlo

è che sei la sabbia nel letto e la pelle che scotta

è che sei Mozart che rimane arpeggiante e lenta Lacrimosa

incastrata in chissà quale ganglio

è che sei il vinile che salta sulla cadenza e riprende come un loop trap

è che sei che alla fine mi piace quel loop trap

è che sei l’ultimo carciofino nel vasetto, che non mangerei più

ma non mi fa comprare un vasetto nuovo

è che sei il vino buono, per le occasioni speciali, che non arrivano e diventa aceto

è che sei il rosso della riserva, che tanto ce la faccio e la tanica che nel bagagliaio non c’è mai

è che sei la bottiglia vuota rimasta, da mezzo litro e quando raggiungo il self a 1.800 metri ho in tasca solo una carta da venti

è che sei ogni occasione mancata

ma non così tanto da evitarne il rimpianto

è che sei l’ultimo cucchiaio di caffè nella busta ma ho solo la moka da quattro

è che sei le formiche nello zucchero quando rientro a settembre

è che sei la mia casa pulita,

sempre pulita,

visto mai

e cammino con le pattine

per paura di cancellarti

su questa notte nera

come in quel film con coso

mentre urli alla mia pelle ustionata

come un gessetto di traverso

cosa senti

5 settembre 2018 § Lascia un commento

tu che non senti

cosa senti?

si può sentire il silenzio?

a me serve la musica

la canzone napoletana

il tango

il rock

il punk

a me serve il mare

e le cicale tra i pini

e il vento tra i pini

e l’odore dei pini

 

tu che non senti

cosa senti?

a me serve la terra

l’eucalipto

l’asfalto bagnato

e gli idrocarburi

la coccoina

le zagare

e i rincospermum

e le spine di una rosa

 

tu che non senti

cosa senti?

a me serve il ruvido

e il duro

e il fango sotto i piedi

e la sabbia che graffia la pelle nel vento

e il velluto morbido

e il brivido del velluto che cambia colore

contropelo

 

tu, cosa senti, tu?

Mancanze

31 agosto 2018 § Lascia un commento

Manchi in ogni cosa

Manchi come il sale alla pasta

Come il sole al mare

Come l’ombrellone in spiaggia

Come il pallone al prato

L’accendino alla legna

La chitarra al falò

Manchi come le carte alla pioggia

Come un romanzo alla pioggia

Come il segnale in tv

I popcorn al cinema

Manchi come il vaso alla rosa

Il prezzemolo alle vongole

L’origano al pomodoro

Manchi come il cruciverba in bagno

Come un racconto erotico alla mano

Come il burrocacao sulla neve

Come la fontanella alla corsa

Manchi come l’elio al palloncino

Come il vento alla lanterna cinese

Come la candela al black out

Come la candela a cena

Come la cena a cena

Manchi come il lucchetto alla bici

Come il phon in albergo

Come il pin al bancomat

Come la linea al selfie

Come il ruvido al fiammifero

Come la penna all’appuntamento

Come la panna al gelato

Come la nuvola al tramonto

Come i 50 c per pagare 5,50€

Come la memoria per la foto più bella

Come la carica per chiamarti

E chiederti dove sei

Manchi come la poesia a questa poesia

Manchi come la poesia che manca

A ogni mia splendida giornata

Voce viva

27 agosto 2018 § Lascia un commento

Non guardare mai indietro Orfeo

Potresti accorgerti

Che non hai perso nulla

 

E a chi canterai poi

Se non ai tuoi sogni irrealizzati

Finti, immaginati

 

Non guardare mai indietro Orfeo

E ama la tua Euridice

Dell’amore vero che sai

 

Mentre le nebbie

Assorbono le ombre

E sarai di nuovo pronto

A cantare

Di voce viva

Al di là

20 agosto 2018 § Lascia un commento

Cosa dice il tuo mondo

al di là del mare?

Ho raccolto 7 conchiglie

pulite da sabbia

e sette su sette

non emettevano suono

Cosa dice il tuo mondo

al di là del silenzio?

Lo ascolto in silenzio

ogni notte il silenzio

e nel suo mistero

non riesco a sentire

Cosa dice il tuo mondo

oltre il giorno e la notte

al di là dell’eclissi?

Ho rimesso la pendola

girata la chiave

ma non riesce a mostrarmi

la fase lunare

dove si mostri

la tua silhouette

Cosa dice il tuo mondo

al di là dello sguardo

Ho lucidato le lenti

del mio telescopio

ritrovato in cantina

Ma qualsiasi parte

del cielo inquadrassi

non conteneva Venere

né il mio destino

C’è vita su Marte?

Si chiedevano a Schöneberg

Io vorrei anche solo una parola

che dica il tuo mondo

Al di là di me

E di certo non

per costruirci poesie

Sembra di star

18 agosto 2018 § Lascia un commento

Mai è poi mai

Nulla cambia

E panta rei

E Gabbai e i gabbiani

E i pappagalli

E la tigre zanzare

E Areta

E arretra il paese

E Pavese

E i ponti

E Genova

E Carlo

E la Tav

E io

E Io

E IO

E dio

Dio

DIOR

e basta

E sono stanco

E vaffanculo a tutto quanto

E berlino

Che sì ma era diversa

E centocelle

Cambia a velocità

E resto

E vai

Mai resto

E il resto?

Non me lo hai dato

Anzi non hai mai pagato

Scusa, il conto?

Bancomat?

No, solo contanti

E il locale fico

E la birra a treeuro

Pensavo di meno

Ho pensato

Ti meno

Sulle rive dello Sprea

Mentre l’anagramma spera

A casa

A

Casa

ACAsa

Mia

Ci faccio feste da paura

Abbi paura

Abbine

Che berlino è uno

Zooo

Sembra si stare a Toiry

E l’uomo creò l’uomo

17 agosto 2018 § Lascia un commento

L’uomo sentì in quel preciso momento

Di essere diventato uomo

Senza abbandonare il ragazzo

Senza rinnegarlo

“T’ssi fatt’ omm’” gli diceva la nonna

In un passato non più recente.

Ecco era così,

l’uomo si era fatto uomo

Plasmato uomo

Costruito uomo

Non lo era semplicemente diventato

Aveva agito affinché ciò accadesse

E così l’uomo creò l’uomo

E vide che era cosa buona

E come ogni creatura venuta al mondo

L’uomo era nudo

Orgoglioso di esserlo

Prima che cominciasse ancora

Alcuna ipotesi irrazionale di vergogna.

L’uomo nudo iniziò a camminare

E sentì che era cosa buona

E gli mancava tanto cielo sotto i piedi

Quanta strada le sue scarpe da ragazzo avessero percorso

Così con tutta la presenza del suo corpo

Terreno e ponderato

L’uomo cominciò a salire

E la salita non fu lieve

Ma il cielo già dal primo passo

Cominciò a sembrargli più vicino

Un cielo solido e materico

Come l’aria che respirava

E gli gonfiava il petto

Un petto da uomo

Dove un cuore da uomo

Batteva puntuale

Il tempo

Della nuova danza

E vide che era cosa buona

Rutto

16 agosto 2018 § Lascia un commento

Ho voglia di scrivere

sento reclamarla urgente

ruggente come un rutto di birra

appena sotto il mio diaframma teso

e il mio respiro mozzo

 

Ho voglia di scrivere 

ma non ne trovo il bandolo

né la forma

né la voce

soffoco di silenzio

e l’urlo non ha nulla di ginsberghiano

nulla di poetico

solo silenzio

 

Spalanco la bocca allo specchio

tiro fuori tutta l’aria che ho 

ma non esce nulla

soffocato e afono

totalmente afono

o sordo

 

Non mi dico e non mi sento

eppure, qualcosa, mi allerta

mi morde

so che il vulcano sta per esplodere

e già borbotta inutile quella 

insensata voglia di scrivere

urgente e ruggente 

come un rutto di birra

appena sotto il mio diaframma teso

e il mio respiro mozzo

Ci si abitua

10 luglio 2018 § Lascia un commento

Ci si abitua anche al silenzio

Bituminoso dei pomeriggi d’estate

Appiccicoso e stridente di cicale

Un silenzio che ti assale come rumore

Ma non riesce a coprire il cuore

Al quale, anche se tace,

Io non mi abituo mai

E mm mmh mm mmh

Shhh

Le malebranchie

8 luglio 2018 § Lascia un commento

Le malebranchie

Rimangono senza fiato

Fuor della guazza

E senza respiro

Convulso guazzo

Col tuo odore a dieci metri

4 luglio 2018 § Lascia un commento

Il nostro cane

Non ti riconosce

Rovesciando la tesi

Del cane riconoscente

Eppure saprei girarmi

Col tuo odore a dieci metri

Echi

27 giugno 2018 § Lascia un commento

Cosa ti urlo a fare

In faccia il tuo silenzio

In questo vuoto

Non c’è nemmeno l’eco

Che possa restituire

Il mio …io

Le dodici volte in cui ti ho amato

24 giugno 2018 § Lascia un commento

Io ti ho amato dodici volte

La prima perché eri tu

La seconda perché eri bella

La terza perché ti volevo

La quarta per la forma del tuo culo

La quinta per la rotondità del tuo seno

La sesta per le nostre risate

La settima per i nostri discorsi

L’ottava per la tua pelle

La nona per il tuo liquido

La decima per il sapore del tuo culo

L’undicesima per l’arrivo dei tuoi baci

La dodicesima perché ero io

Ma tu non c’eri più

Ladies and Gentlemen we are floating in space

21 giugno 2018 § Lascia un commento

Non c’è peggior precipitare
di una lenta inesorabile caduta
Da infinite altezze
E assordanti silenzi
In cui alla fine
L’abitudine
Ti illude di volare
Mentre ti perdi

Perché alla lunga
Ci si abitua anche al finire

Non è forse questo
Il senso della vita
O dell’amore?

 

I segni sul corpo

17 giugno 2018 § Lascia un commento

Tu che m’hai insegnato a sentire

Il corpo

Ma temi le parole dette

Tu che invochi il piano di realtà

Ma sfuggi davanti al vero

Tu che aderisci a terra

Che sai non cadere

E rinunci per ciò a volare

Tu che curi chi sragiona

Ma non vuoi per questo ragionare

Tu che dimentichi

Tu che mi chiedi

Cosa tu pensavi

Spero solo che possano

Rimanere

I segni delle parole “amare”

Sul tuo corpo

come faccio

11 giugno 2018 § Lascia un commento

come faccio

a scoparti

se tu

non vuoi far

l’amore

Il cuore batte dove la pancia muore

10 giugno 2018 § Lascia un commento

La voce di pancia

Viscerale e tellurica

La conosco

È la mia

Parlo sempre di pancia

La voce di gola

Quella che urla di rabbia

Ferita

È quella che non ho sentito mai

E strozza e vomita vuoto

Rutta senza orgoglio

Vomita secca

Senza acido

E senza verde

L’acido brucia nel mio petto

E la bile vestita

Di gaviscon rosa

e rode

La ròsa garrula stridula ira

Che non uscirà

Era amore, lo è

Non sarà mai bile

Il cuore batte

Dove la pancia

Muore

E non avrai perdono

Perché mai

Ti darò

Peccato

Modi e modo di mordersi i denti

7 giugno 2018 § Lascia un commento

Modi e modo di mordersi i denti
Tra strettoie respiratorie
Sospiratorie
Astratte a tratti
Ta ra tta tta tachicardiche
Come li mortacci tua
E mecojoni sacrifissi al chiodo
Stimmáti a stracci
E stacci se riesci
E se riesce non è guarita
La ferita e il buco
Del tuo culo mai violato
Peccato
Non dannarsi
Fino alla fine

poesia d’amore

2 giugno 2018 § Lascia un commento

se la poesia svela e gioca
i sensi nascosti
allora questo amore è poesia
se la poesia dice parole per dire altro
allora questo amore è poesia
se la poesia genera
in chi la scrive un senso
che potrà essere interpretato libero
da chi la legge
allora questo amore è poesia
questo amore è poesia perché
la poesia è di chi gli serve
è poesia perché è un componimento
inventato a un tavolino onanista al buio
questo amore è poesia perché
non potrà mai gridare tutta la sua rabbia
senza che questo abbia sempre incluso
un senso di bellezza
questo amore è poesia
perché i poeti parlano lingue diverse
di versi presi su un dizionario intimo
che non potrà mai essere scritto in due
se la poesia usa i tranelli del pensiero
allora questo amore è poesia
perché se ne ferisce più la penna che la spada
questo amore crudele e assassino
è assolutamente poesia
questo amore è poesia
perché come ogni poesia
è tutta una mia invenzione

Digitale purpurea

20 Maggio 2018 § Lascia un commento

A ricamarsi le dita di tagli

E calli e croste

E unghie mangiate per ogni attesa

E nocche sanguinanti

Per ogni pugno

Per ogni saponata troppo spessa da gestire, da lavare

Da seccare la pelle

Al vento salmastro

Donare i polpastrelli bianchi

Per un bagno troppo lungo

E i brividi di freddo

Sotto un sole che urla

E nella notte si spegne

Nel suono di un bar

Tra gli amici da bar

Tra i bicchieri del bar

Metti insieme tre notti

E non ne fai una vita

Ma dopo una vita

Sono le uniche tre notti

Che non riesci proprio a scordare

Neanche sul piano in cantina

Dove la nonna del tuo amico

Suonava mazurche

Per le amiche danzanti

Nei serragli eunuchei

Del patriarcato rurale

Riguarda la mappa di tagli e di calli

Non è certo Venezia

se mancano i ponti

Vedi un percorso?

Ricorda la stretta di morsa

e carta vetrata

Di nonno

L’odore del diesel per oliare gli attrezzi

Del tempo

Le aziende di famiglia

Che oggi durano due anni appena

Tra generazioni incastrate e assenti

Tra violazioni del tempo

E di spazi interstiziali

Da occupare tra inoccupati

Spazi e ospizi di giovani

La musica giovane

Un giovane regista

Un giovane scrittore di 50anni

Vorrei scoparti il cuore

26 marzo 2018 § 1 Commento

vorrei scoparti il cuore in punta di piedi
senza farmi accorgere
godere della tua anima
mentre che vai
nel giorno
con gli occhi spalancati
e la bocca penetrata dall’aria presta
di una primavera in ritardo

vorrei scoparti il cuore
ed ogni battito sia il mio
sincrono al tuo pulsare
di vita fragrante
e sorriso piacente
al piacere del sentire
al piacere mio del sentirti
al piacere di sentirti mia

Microdistanze

20 febbraio 2018 § Lascia un commento

Hai della musica da farmi ascoltare?

Per fermare il rumore del vuoto?

Hai un vinile pieno di scricchioli?

Graffiato e malmesso e pur ritmico e ansante?

Ieri ho sentito il risvolto

Di non saper coprire le distanze

Di non riuscire a riempire il tuo vuoto.

Ieri ho sentito lo spazio infinito che manca

Tra le nostre pelli combacianti.

Pronto a salpare

non so che mi trattiene

Sulla sponda del mare

Ad ascoltare il silenzio

Nascosto in una conchiglia

Baciata dal vento

E non da me

Noi (L&L)

19 febbraio 2018 § Lascia un commento

E se anche potessi dirti

Non basterebbe

A nessun ascoltatore

E se potessi scriverti

Chi capirebbe leggendo?

E se ti pensassi

Il corpo potrebbe non rispondere?

E se ti toccassi

Basterebbe la terra a reggerne il peso?

E se io fossi te

Un poco solo un poco

E tu fossi me

Un poco solo un poco

Questo basterebbe a renderci noi?

Ad arrenderci a noi?

Manifesto

19 febbraio 2018 § Lascia un commento

Il risultato della scrittura

Non dichiara né purifica

Non assolve né condanna

Il risultato non è parola

Non è confronto né tesi

Il risultato della scrittura

È gesto scritto e letto a un tempo

Nessuna scrittura senza un lettore

Fosse anche la pagina e i tuoi occhi appena

Fosse lo scorrere della penna

Il rotolarsi nero della sfera

Una scrittura non letta si chiama

Schizzo o scarabocchio

Il risultato della scrittura

È la narrazione dell’occhio

All’orecchio interiore

È ascolto che si fa gesto

E gesto fatto segno

Il risultato della scittura

È la morte del byte

È bruxismo alienato dall’autore

Il risultato della scrittura

È l’opera e mai l’autore

Né le sue idee

Il risultato della scrittura

È la partenogenesi di una storia

Di un respiro che si ferma

E travalica la pagina

Sostenere che la poesia sia il suo autore

Sarebbe sostenere

che la riproduzione di una Poesia

Smetta di essere Poesia

L’autore è solo il primo originale

In cui la poesia è stata scritta

Il risultato della scrittura non è il suppprto

Sostenere il contrario

Sarebbe come dire

Che l’unica vera poesia

Sia quella non letta

Non detta

Non ascoltata

Il risultato della scrittura

Facci pace

Non sei più tu

Un essere generato che non si stacchi

Dal corpo di chi lo ha generato

Si chiama cancro

E tu mio caro autore

Sei il cancro stesso

Della tua poesia