Proiezioni

7 settembre 2013 § 1 Commento

Sto digiunando
Per mangiarti meglio
E invece non c’è scampo!
Che cosa vuoi dormire
Con te proiettata a tutta luce sulle pareti dell’anima
Altro che flusso di coscienza
Tu sei riflusso di incoscienza
Baratro dell’anima sul corpo e precipitare del corpo sull’anima
Sei tu, lo sai
Non son io
L’assurda costanza
Di nessuna acquisizione
Quando ti ho ti perdo
Quando ti perdo ti ho
Mi hai
È fame e bisogno
È pienezza e appagamento
È rettitudine di ghirigori intrecciati intorno al nome tuo
Che comincia come le tue cosce aperte a me
E io retto mi perdo della mia rigidità nel tuo fluire
Restare
Quanto vorrei
O sparire
In te
Anziché perdermi in me
E potrei agguantarti mille volte
Afferrarti forte stretta
E rimanere a mani vuote
E anima piena
Come sempre che sembra mai
Come mai?
Una scala di Escher infinita
Nell’inseguimento dell’irraggiungibile apice
E pure sempre salendo
Saliva su te il mio spirito
E saliva su te la mia lingua lascia
Affamata del tuo sapore
Credendo di salire
Mentre son certo salire
Alle stelle
Da queste stalle recalcitranti
A dormire sulla paglia e mille giacigli improvvisati
Come gli zingari e i nomadi
Che non hanno terra
Ma conoscono la luna e le stelle
Erro!
Senza paura di sbagliare
Perché sbagliare non mi fa paura
Sbadigliare, quello si!
Eppure ti sognerei adesso
Che qui
Rimani
Proiettata a tutta luce sulle pareti buie
Del mio cinema vuoto

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